mercoledì 8 febbraio 2017

Articoli di gennaio 2017

Una raccolta dei nostri migliori articoli pubblicati sulle nostre pagine social a Gennaio 2017

Ho la scienza per capello.
Strumenti di seduzione , fragili e resistenti . Sono costituiti da filamenti di una proteina (la cheratina) , addensati in cellule morte. Eppure crescono sempre sono fibre inanimate e viventi allo stesso tempo . Questi sono i nostri capelli , servono a mantenere costante la nostra temperatura corporea ma anche a comunicare. I capelli sono costituiti da proteine solide, come la cheratina, in una percentuale compresa fra il 65 e il 95%, e per il resto da acqua, lipidi, pigmenti e oligoelementi. Altra proteina solida è la melanina che conferisce il colore al capello. Ne abbiamo circa100.000 , il numero varia in funzione dell'età e del colore ; una bionda ne ha 150.000 , una bruna 110.000 e una rossa 90.000. Crescono circa un centimetro al mese , la loro lunghezza massima però è definita geneticamente dalla nascita . Sono resistentissimi ; un capello può reggere dai 50 ai 100 grammi , con tutti i capelli si possono tranquillamente sollevare sino a 12000 kg . La forma si distingue in tre tipi:
Ulotrichi: ricci a sezione piatta, tipici delle etnie africane
Lissotrichi: lisci a sezione rotonda, tipici delle etnie mongoliche
Cimotrichi: ondulati a sezione ovale, tipici delle etnie caucasiche
Lo spessore del capello varia in base alle diverse appartenenze etniche, e va da un minimo di 0,06 mm a un massimo di 0,1 mm.
Ma ne abbiamo fin sopra i capelli perchè abbiamo più guai che capelli , noi che abbiamo i capelli sale e pepe , siamo ora sospesi per un capello , cosa da far rizzare i capelli e pensare che ci manca un capello , non che siamo tipi da spaccare il capello in quattro ma non ci strapperemo i capelli , speriamo sempre di acciuffare la fortuna per i capelli.

Le dimensioni contano
Se la Terra avesse un diametro di un centimetro. Il diametro di Giove sarebbe di un decimetro, e quello del sole un metro. Il sole disterebbe dalla terra circa 160 metri. Impressionante, eh? La terra è ridotta ad una biglia ed il sole ad una grossa palla di un metro a 160 metri di distanza. Facciamo lo stesso gioco col sole? Fingiamo che abbia un diametro di un centimetro. Quanto dista la stella più vicina? Tenetevi forte: 400 km! per non vedere un'immagine dominata dal vuoto bisogna guardare da molto, molto lontano...

Quando è iniziato il tempo ?
Che cosa c’era prima del Big Bang? Non solo dal punto di vista della religione, ma anche da quello della cosmologia classica, solo porsi la domanda è un’eresia. Infatti, il tempo e lo spazio sono creati con il Big Bang, per cui non avrebbe senso chiedersi dove e quando ciò accadde poiché i concetti stessi di spazio e tempo non possono essere definiti «al di fuori» e «prima» del Big Bang. Oggi gli scienziati possono ricostruire la storia del cosmo a partire da un milionesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, ma rimane inspiegato questo minuscolo lasso di tempo proprio all’inizio del tempo stesso, che secondo molti è la chiave per la comprensione della natura fondamentale del nostro universo. tracce di ciò che c’era prima potrebbero essere nascoste nello spazio, soprattutto sotto forma di onde gravitazionali, le debolissime oscillazioni dello spaziotempo previste da Einstein e con grande probabilità osservate dai ricercatori della collaborazione BICEP2. La teoria più accreditata comunque è quella sviluppata 2001 Neil Turok, dell’Università di Cambridge, e Paul Steinhardt, che il big bang sia il prodotto del contatto di due universi paralleli multidimensionali chiamati “brane” , e che il nostro universo prese inizio dallo spettacolare scontro fra due brane, il Big Bang non sarebbe affatto l’inizio del tempo, ma solo l’azzeramento dell’orologio cosmico della nostra brana. Forse, in questo stesso istante un’altra brana si sta avvicinando pericolosamente alla nostra lungo la quinta dimensione. L’immane scontro fra universi paralleli potrebbe ripetersi nel futuro, annullando così il nostro universo in un nuovo Big Bang.

Pitagora - storia di un estremista matematico

Sicuramente il primo grande protagonista della matematica , il teorema che porta il suo nome era già noto ai Babilonesi e probabilmente fu dimostrato da un suo discepolo. Pitagora viene descritto come un personaggio singolare , sospeso tra attacchi di ira inconsulta a momenti di appassionato indottrinamento . Contemporaneo di Buddha , Confucio e Zaratustra fu fondatore di una specie di “religione matematica”, che venerava i numeriinteri come il fondamento del mondo , era affascinato dal fatto che i rapporti matematici semplici ( ½ , 1/3 , ¼ ...ecc..) fossero i più gradevoli anche tra le frequenze musicali. Quindi alla base della sua “religione” matematica c'era il numero 1 inizio di ogni cosa. Un suo allievo Ippaso da Metaponto dimostrò l'importanza dei numeri irrazionali , esasperato da questa dimostrazione Pitagora lo fece affogare. Pitagora è tradizionalmente considerato l'iniziatore del vegetarianismo in Occidente grazie ad alcuni versi delle Metamorfosi di Ovidio, che lo descrivono come il primo degli antichi a scagliarsi contro l'abitudine di cibarsi di animali, reputata dal filosofo un'inutile causa di stragi, dato che la terra offre piante e frutti sufficienti a nutrirsi senza spargimenti di sangue , ma la scuola Pitagorica vietava assolutamente pure di cibarsi di fave .
La scuola Pitagorica su presentava come una setta mistica-religiosa, comunità scientifica ed insieme partito politico aristocratico che sotto questa veste governò direttamente in alcune città dell'Italia meridionale.
I Seguaci erano divisi in due gruppi
I matematici (μαθηματικοί - mathematikoi), ovvero la cerchia più stretta dei seguaci, i quali vivevano all'interno della scuola, si erano spogliati di ogni bene materiale e non mangiavano carne ed erano obbligati al celibato. I "matematici" erano gli unici ammessi direttamente alle lezioni di Pitagora con cui potevano interloquire. A loro era imposto l'obbligo del segreto, in modo che gli insegnamenti impartiti all'interno della scuola non diventassero di pubblico dominio;
Gli acusmatici (ἀκουσματικοί - akusmatikoi), ovvero la cerchia più esterna dei seguaci, ai quali non era richiesto di vivere in comune, o di privarsi delle proprietà e di essere vegetariani, avevano l'obbligo di seguire in silenzio le lezioni del maestro. Gli acusmatici inoltre non potevano vedere il maestro, ma soltanto udirne la parola, in quanto teneva le sue lezioni nascosto da una tenda.
Durante una rivolta del partito della democrazia dovette fuggire dalla Magna Grecia e rifugiarsi a Metaponto dove morì intorno al 495 A.C.
Si deve comunque a Pitagora l'idea dell'importanza della matematica come linguaggio per descrivere il mondo .

Meteoriti di Sicilia

La maggior parte delle meteoriti si disintegrano in aria, e l'impatto con la superficie terrestre è raro. Ogni anno si stima che il numero di rocce che cadono sulla Terra delle dimensioni di una palla da baseball o più si aggiri
sulle 500. Di queste ne vengono mediamente recuperate solo 5 o 6; gran parte delle rimanenti cadono negli oceani o comunque in zone in cui il terreno rende difficile un loro recupero. Le meteoriti più grosse possono colpire il terreno con forza considerevole, formando cosi un cratere meteorico (o cratere da impatto). Il tipo di cratere (semplice o complesso)dipenderà dalla grandezza,
composizione, livello di frammentazione e angolo d'impatto della meteora. La forza della collisione di una grande meteora può ca
usare disastri di grande entità. In tempi storici, sono stati registrati danni di piccola entità a proprietà, bestiame e anche persone. Nel caso in cui la meteora sia un frammento di cometa, composto per lo più di ghiaccio, il riscaldamento può provocare una notevole esplosione, senza che alcun frammento del
meteoroide sopravviva. Si ipotizza, secondo alcune teorie correnti, che l'evento di Tunguska sia stato causato probabilmente da un caso di questo tipo.
In Sicilia si ha contezza di almeno quattro meteoriti caduti negli ultimi due secoli.
Il 10 febbraio 1853, diverse pietre caddero vicino ad Agrigento, la maggior parte dei frammenti fu recuperata dal Prof. Gemmellaro di Palermo. La caduta, accompagnata da un flash di luce e un boato, avvenne durante un temporale vicino ad una fattoria di proprietà del sig. Gaspare Lo Giudice, e allarmò diversi agricoltori della fattoria, i quali trovarono una pietra molto pesante e la portarono a Lo Giudice . Nel 1948, attraverso una corrispondenza da parte di uno studioso con il sig. Giuseppe Bonafede di Palermo, un collezionista di minerali e fossili, si venne a sapere che questa persona era in possesso delle due masse principali della meteorite di Girgenti, ma soprattutto conosceva anche le circostanze della caduta. Un frammento si trova al museo di scienze naturali di Milano .
Alltra caduta di una meteorite in Sicilia, avvenne intorno alle ore 01.00 pm di sabato 16 Luglio 1955, vicino Camarò, un villaggio a circa 3 km ad ovest di Messina. Un uomo, che si trovava a casa verso quell'ora, udì un tonfo immediatamente seguito da un boato; uscì per ispezionare l'area intorno alla sua casa e notò che una bassa pila di rocce spaccate, preparate per alcune riparazioni stradali, era stata colpita da una pietra di color nero delle dimensioni di un ananas. La pietra non aveva creato un cratere, ma era penetrata per circa 20 cm. nella pila di pietre rotte, dove fu trovata divisa in tre frammenti maggiori a lato di altri molto più piccoli. Questi ultimi, sfortunatamente, non furono salvati.
Due giovani, mentre stavano lavorando separatamente sui pendii di un bosco di pini a circa 2 km. dal punto di impatto, notarono entrambi una luce brillante, almeno tanto intensa quanto il sole " al di sopra degli alberi ". Guardando in cielo dissero: " una palla di fuoco apparentemente sospesa in aria, ma rapidamente crescente in dimensioni - probabilmente si trovavano in linea con la meteora - " finchè realizzarono che era caduta. La meteorite venne recuperata e pesata; la massa maggiore era di 2025 grammi, seguito da altri 2 frammenti di 338 e 42 grammi. Il frammento maggiore fu tagliato per analisi fisiche e chimiche, il frammento più piccolo fu usato per ottenere varie analisi in fluorescenza e raggi X mentre un pezzo di 52 grammi fu spedita al Dipartimento di Scienze Minerarie allo Smithsonian Institute a Washington. La massa maggiore della Messina di gr.1972 non si capisce come possa essere andata a finire al British Museum di Londra e come nessun pezzo sia conservato in Italia. Ora l'unico pezzo della Messina è conservato in una collezione privata ed è una fetta con crosta di 6,908 grammi proveniente dal British Museum . Il Museo di Vienna possiede 21 grammi, il pezzo conservato a Washington è di 45 grammi, altri 6 grammi sono conservati presso l'FNMH di Chicago e 1 grammo presso la collezione di R.Bartoschewitz.
A Mineo (CT) Il 3 maggio 1826 fu osservata una luminosa meteora e nei pressi di una fattoria, fu visto cadere un oggetto seguito da un forte rumore. Dal cratere fu recuperata una massa ferrosa. Solo 42 grammi sono stati salvati , conservati in collezioni private la cui ubicazione nonostante diverse indagini da noi svolte è misteriosamente ignota.
Un altro meteorite cadde a Patti nel 1969 costituito prevalentemente di ferro è uno di quei meteoriti che ha ricevuto ben poca attenzione nella letteratura . La meteorite Patti è conservata presso l'Università di Perugia.

Questioni di pozzanghere
In questi giorni le nostre strade sembrano dei percorsi ad ostacoli piene di buche e acqua ma vi siete mai chiesti , perchè nelle giornate calde sulle strade asfaltate sembra di vedere pozzanghere ?
Si tratta del miraggio più conosciuto e facile da visualizzare. Tutti hanno notato che percorrendo una strada asfaltata d'estate , sembra di vedere in fondo acqua che riflette la luce come uno specchio. Avanzando verso la zona “bagnata” , osserveremo che essa si allontana . L'effetto è dovuto al forte assorbimento termico dell'asfalto che riscalda notevolmente , l'aria vicino ad esso è più calda , divenendo man mano che si allontana dalla strada più fredda , la luce quindi nella zona sovrastante l'asfalto incontra indici di rifrazione diversi , tanto da subire un incurvamento. Raggi che arrivano con piccola inclinazione non arrivano proprio a toccare l'asfalto , risultando ad un osservatore lontano come un raggio riflesso , dando quindi l'impressione di vedere un laghetto.
N.B. Quelle che vedrete oggi sono vere e pericolose pozzanghere.

Noi siamo figli delle stelle.

Tutti gli atomi di cui siamo formati sono stati costituiti durante esplosioni stellari .
In una persona che pesa 70 kg ci sono circa 7 per10alla27 atomi, vale a dire 7 seguito da 27 zeri, ovvero: 7.000.000.000.000.000.000.000.000.000 atomi. O, ancora, 7 miliardi di miliardi di miliardi di atomi .Essendo fatti principalmente da acqua (H2O) con cellule composte, in termini di peso, per il 65-90% di acqua, non sorprende che la maggior parte della massa di un corpo sia fatta da ossigeno. Il secondo elemento più abbondante, il carbonio costituisce la spina dorsale del DNA, presente nella maggior parte delle cellule. È anche presente nelle molecole di zucchero che il corpo utilizza per produrre energia: consumiamo carbonio dal cibo che mangiamo e lo rilasciamo nell’ambiente quando espiriamo. L’idrogeno, invece, è l’elemento più abbondante nell’universo, ed è anche l’elemento più piccolo. Oltre ad esserci due atomi di idrogeno per ogni molecola di acqua, l’idrogeno si trova anche in molte altre molecole biologiche come quelle del grasso acido, determinando se si tratta di grassi saturi o meno. Circa il 99% della massa del corpo umano è composta da sei elementi: ossigeno, carbonio, idrogeno, azoto, calcio e fosforo. In percentuali inferiori all'1% sono presenti potassio, sodio, rame e altri elementi, per un totale di 60 elementi che compongono il corpo umano di un adulto.
Ossigeno: 65% (della massa)
Carbonio: 18%
Idrogeno: 10%
Azoto: 3%
Calcio: 1,5%
Fosforo: 1%
Potassio: 0,35%
Zolfo: 0,25%
Sodio: 0,15%
Magnesio: 0,05%
Rame, zinco, selenio, molibdeno, fluoro, cloro, iodio, manganese, cobalto, ferro: tracce Litio, stronzio, alluminio, silicio, piombo, vanadio, arsenico, bromo.

La forza del pensiero negativo

La forza del pensiero positivo è scientificamente conosciuta come placebo. Meno famoso è il suo fratello cattivo che , al contrario può scatenare una malattia quando noi stessi , ci aspettiamo che colpisca. Il cosiddetto effetto nocebo (dal latino noceo, nuocere) un vero pericolo per la salute , chi consultando il “bugiardino” che è allegato ai farmaci non si sofferma alla lista degli effetti collaterali e magari non ne prova qualcuno ? Il potere della suggestione è da tempo scientificamente dimostrato , il colore di una pillola e la forma possono migliorare o peggiorare un sintomo in modo indipendente dalla dalla precisa attività del farmaco. Se per l'effetto placebo esistono numerosi studi per il nocebo le ricerche sono più rare perchè eticamente non fattibile indurre uno stato di ansia o malattia ad un soggetto sano. Sicuramente la paura di soffrire scatena l'ansia e attiva un neurotrasmettitore che agisce sulle vie del dolore amplificandolo. Le reazioni negative non sono quindi generate chimicamente, ma sono interamente dovute al pessimismo e alle aspettative negative riguardo agli effetti del falso farmaco. L'esistenza dell'effetto nocebo pone anche un problema riguardo ai modi in cui il medico adempie agli obblighi di informazione nei confronti del paziente (il dottor Dr. House andrebbe radiato). Il concetto di nocebo oggi viene esteso anche agli effetti negativi derivati da autosuggestione a seguito di qualsiasi evento percepito erroneamente come dannoso, come nel ricevimento di un referto medico sbagliato che diagnostica una malattia inesistente, di cui si inizia a manifestarne i sintomi (patomimia). Gli effetti negativi sono maggiori nelle donne che negli uomini , a causa delle capacità empatiche maggiori rispetto agli uomini. L'effetto nocebo è usato da maghi stregoni e compagnia cantando per suggestionare i propri “clienti” , rischiando di creare disturbi e dolori reali nelle persone, ma anche inquinare gli effetti di una terapia farmacologica.

Le creature dell'uomo sono tra noi, non abbiatene paura (forse).

Un robot troppo simile a noi diventa spiacevole e pauroso. Un retaggio ancestrale in cui si credeva che un simulacro simile a noi potesse contenere i nostri mali e succhiarci la vita (per esempio le bambole vodoo) , o il fatto che qualcuno di simile a noi abbia dei movimenti non troppo esatti ci fa percepire un pericolo e ci consiglia di starne lontano .
L' automatonofobia quindi ha imposto modelli di robot servitori lontani dalla visualizzazione umanoide (solo i giapponesi per motivi culturali non la manifestano) , ma che le nostre creazioni possano prendere vita non è solo retaggio di questa epoca. Tutti conoscono la storia del mostro di Frankenstein ma scavando ancora indietro nel tempo nella tradizione ebraica c'è il golem , un gigante creato dalla magia conoscendo le 22 lettere dell'alfabeto ebraico che usò Dio per dare la vita ad Adamo. Ma anche il nostro conterraneo Efesto era un maestro nella costruzione di automi secondo gli antichi Greci aveva come servi meccanici damigelle dorate dotate di intelligenza (artificiale?) e tavoli a tre gambe che si spostavano di propria volontà . Ovidio nel 8 dopo Cristo nelle metamorfosi narrava di come Pigmalione grande scultore avesse modellato nell'avorio una statua femminile e l'avesse chiamata Galatea , la statua era così bella che il suo creatore chiese ad Afrodite di farla vivere e sposarla la dea lo accontentò. Ma anche la tradizione cattolica è pieno di figure antropomorfe non a caso il termine “androide” fu coniato da San Alberto Magno che secondo una leggenda avrebbe costruito un androide fatto di metallo, legno, cera, vetro e cuoio per fare il servitore nel monastero domenicano. Anche Leonardo da Vinci si interessò alla questione , progettando un cavaliere meccanico in armatura che come quasi tutte le invenzioni di Leonardo non poteva funzionare . Nel 700 ci fu la moda degli automi diventati però figurine danzanti, raffinate e capace di giocare a scacchi. Ma rimanevano comunque creature manovrate dall'uomo senza un pensiero proprio . Paracelso nel 500 redasse pure una ricetta per ottenere l'houculus , risparmiando i particolari sugli ingredienti che prevedevano tra l'altro l'uso di sangue umano. Garantiva che in 40 settimane si sarebbe generato un fanciullo perfetto , più piccolo di un neonato e ovviamente privo di anima. Gli esperimenti elettrici di Galvani alla fine del 700 ispirarono Mary Shelly per il già citato mostro di Frankestein. Ma anche Carlo Collodi con Pinocchio(1883) immaginò che un pezzo di legno potesse trasformarsi in un bambino. Il termine ROBOT fu introdotto dal Ceco Karel Capek nel suo dramma intitolato Rossum's Universal Robots , dove questi robot sono il prodotto della fabbrica Rossum e sono usati come forza lavoro a basso costo . L'umanità libera dal lavoro si abbandona al vizio e lascia che i robot prendano il sopravvento portandola all'estinzione.
Famosa resta Maria il robot femmina di metropolis il film di fritz Lang (1927) che semina discordia tra gli uomini. I produttori di robot comunque hanno capito la lezione e quelli domestici non hanno minimamente le forme umane per non indurre paure ( a meno che non siate Giapponesi) .

FAVA
Era il 5 gennaio del 1984 a qual tempo per i politici la mafia non esisteva e non esisteva altro giornale che "La Sicilia" che sicuramente non brillava per cristallina trasparenza morale per non dire che era colluso con il sistema mafioso .Nel pomeriggio sicari della mafia assassinarono Giuseppe Fava .
E' stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore italiano, ucciso da cosa nostra.
Fu un personaggio carismatico, apprezzato dai propri collaboratori per la professionalità e il modo di vivere semplice. È stato direttore responsabile del Giornale del Sud e fondatore de I Siciliani, secondo giornale antimafia in Sicilia. Il film Palermo or Wolfsburg, di cui ha curato la sceneggiatura, ha vinto l'Orso d'oro al Festival di Berlino nel 1980. Peril suo delitto sono stati condannati alcuni membri del clan mafioso dei Santapaola.
Fava scrisse anche racconti al limite della fantascienza ci piace ricordare Paradigma , dove il protagonista Paolo è un uomo qualunque che, a sua insaputa, diventa cavia e vittima di un esperimento scientifico. Ibernato per moltissimi anni viene risvegliato dagli scienziati che lo pongono brutalmente di fronte ad una realtà agghiacciante dove il suo mondo, le sue realtà, la sua famiglia non esistono più.
Oggi noi non dimentichiamo.

lunedì 2 gennaio 2017

Articoli Dicembre 2016

Una raccolta dei nostri migliori articoli pubblicati sulle nostre pagine social a Dicembre 2016

 
A che velocità cade la pioggia (anche gli uomini) ?
La pioggia non è altro che un fluido che viaggia dentro un altro fluido, valgono le leggi della dinamica dei fluidi quindi e la velocità non può superare certi limiti.
La velocità della caduta di una goccia di pioggia dipende strettamente dal diametro e dal peso della stessa e dalla composizione dell'aria che la rallenta con l'attrito.
Tanto più infatti la goccia è grossa, tanto più velocemente arriva al suolo. Il diametro minimo della goccia è 0.5mm al di sotto del quale la gocciolina rimane in sospensione, mentre il diametro massimo è circa 6.3mm oltre il quale la goccia si spacca in più parti. Nel primo caso la pioggia cade con una velocità di circa 8km/h, quindi in presenza di pioviggine, nel secondo invece cade a circa 32km/h, quindi in presenza di acquazzone o rovescio temporalesco. Per le stesse leggi un uomo in caduta libera non può superare i 250 Km/h.
 
Misteri del sale
Perchè per eliminare il ghiaccio dalle strade le si cosparge di sale e l'acqua per la pasta bolle prima o dopo se mettiamo il sale ?

L'aggiunta di sale all'acqua ha effetto di abbassarne il punto di congelamento e quindi di farlo fondere più facilmente. Questo avviene perchè una quantità maggiore di calore deve essere sottratta dalla soluzione per farla passare dallo stato liquido a quello solido, per questo stesso motivo la soluzione acqua e sale bolle ad una temperatura maggiore (100,14°).
 
Dormire tra la folla

Ai pesci rossi piace dormire in vasi di colore scuro, perché, non avendo le palpebre, un posto buio è più comodo per dormire. Anche se ci sono già 7 pesci li ' dentro...
 
28 dicembre 1908
Gli addetti all'osservatorio Ximeniano di Firenze annotarono:
« Stamani alle 5:21 negli strumenti dell'Osservatorio è incominciata una impressionante, straordinaria registrazione: “Le ampiezze dei tracciati sono state così grandi che non sono entrate nei cilindri: misurano oltre 40 centimetri. Da qualche parte sta succedendo qualcosa di grave. »Il terribile terremoto di Messina. In questa fotografia, divenuta un'immagine iconica della tragedia, si scorge la palazzata semidistrutta, le botti disseminate lungo la via e gli esiti del maremoto. L'onda investì anche Catania causando dei morti al porto e in una casa terragna della Civita che allora si affacciava sul porto peschereccio. Quando l'onda si ritirò la popolazione della città etnea trovò abbondanza di pesce in piazza dei Martiri, i morti in totale furono più di 120000. Citz. Dario Stazzone.
 
Uccelli a 20.000 volt.

Vi siete mai chiesti perchè gli uccelli possono appollaiarsi sui cavi dell'alta tensione senza subire danni ?
Venendo a contatto con un cavo di alta tensione anche il corpo degli uccelli si porta allo stesso potenziale elettrico . Se il resto del corpo non tocca altri punti a diverso potenziale elettrico (per esempio il terreno), non ha luogo alcun passaggio di corrente è quindi nulla la dissipazione energetica, il corpo non si accorge del contatto. Differente il caso in cui con la mano si tocchi un cavo scoperto e con i piedi si stia al suolo, in tal caso non è per niente piacevole.Uccelli di grande taglia come rapaci e cicogne rischiano di toccare contemporaneamente sia il cavo che il traliccio restando fulminati.
Perchè le donne usano il doppio delle parole degli uomini ?
Fino a otto settimane di gestazione maschi e femmine hanno lo stesso tipo di cervello , di tipo femminile. Dopo questo periodo compaiono i testicoli che cominciano a pompare dosi di testosterone che mutano il cervello dei maschi . Per esempio le aree neuronali che comandano il desiderio sessuale nei maschi sono il doppio delle femmine . Il cervello delle donne inoltre comincia ad essere condizionato dal ciclo , alterando il desiderio sessuale in funzione dei periodi di ovulazione. Le differenze tra cervello maschile e femminile non si estinguono solo qui , per esempio mediamente una donna in un giorno usa 20.000 parole , mentre un uomo dalle 7000 alle 10000 . Inoltre la donna ha un ritmo più veloce nel parlato 250 al minuto contro le 125 dei maschi.
Stabilire un rapporto interpersonale attraverso la conversazione (sia parole che nei messaggi sui social ) attiva nella donna i centri celebrali del piacere . Il cervello femminile memorizza molto meglio di un uomo gli eventi emotivi, fin nei minimi dettagli . Per questo una donna ricorderà un litigio nei minimi particolari mentre un uomo conserverà un vago ricordo . Il cervello femminile si adatta molto meglio ai cambiamenti nelle relazioni con gli altri, per questo una donna rimasta vedova supera meglio l'evento grazie alle amicizie , mentre un vedovo tende a ritirarsi in solitudine.

Perchè il gesso sulla lavagna produce stridii fastidiosi ?

Se il gesso non scorre bene , perchè umido o tenuto male , esso procede a scatti , impuntandosi e poi slittando . Nella fase di scivolamento (scrittura), il gesso vibra a causa della deformazione derivante dall'essersi bloccato . La vibrazione si trasmette alla lavagna che la amplifica come una tavola armonica. La frequenzanza elevata e fastidiosa del rumore è naturalmente dovuta alle piccole dimensioni del gesso.
Una scala di misura sconosciuta

La scala di Scoville (o più brevemente SHU) è una scala di misura della piccantezza di un peperoncino. Questi frutti del genere Capsicum contengono alcune sostanze, dette capsaicinoidi, di cui la più abbondante è la capsaicina, un composto chimico che stimola i recettori del caldo situati anche sulla lingua e ciò provoca la sensazione di "bruciore".Il numero di unità di Scoville che indica l'appartenenza alla scala (SHU) (Scoville Heat Units)indica la quantità di capsaicina equivalente contenuta. Molte salse piccanti in uso sia in America del Nord che del Sud indicano la loro piccantezza in unità di Scoville.
La piccantezza di un peperoncino oltre che dal tipo dipende dal terreno e dal clima. Comunque il il record appartiene al peperoncino indiano Bhut Jolokia detto peperoncino fantasma 876.000 - 970.000 SHU , seguito dal Dorset Naga del Bangladesh che si maneggia solo con i guanti. Lo spray al peperoncino misura dai 1.067.286 - 2.000.231 SHU , il peperoncino calabrese 15.000 - 30.000 SHU . Il peperoncino ha effetti dimagranti, digerenti e antidolorifici e muco cinetici. Ma questo non significa che se usato tutti i giorni, non abbia controindicazioni. Se si abusa del piccante questa spezia infatti può diventare facilmente un “falso buono”. Il peperoncino può essere irritante delle mucose interne: in caso di uso frequente l’irritazione diventa infiammazione.

Velocità animali.

L'animale terrestre più veloce è il ghepardo che per brevi tratti (alcune centinaia di metri) può raggiungere una velocità di 120 km/h. Un ghepardo ha corso i 100 metri piani in 5"95 raggiungendo i 98 km/h (con una media però di 60,5 km/h).
Il mammifero più veloce della terraferma sulla lunga distanza è l'antilocapra, che può raggiungere velocità medie di 56 km/h su tratti di 6 km. Su breve distanza può raggiungere velocità di 90 km/h.
Il mammifero acquatico più veloce è l'orca, che raggiunge velocità di 55,5 km/h.
Il cavallo più veloce del mondo ha raggiunto la velocità di 70,76 km/h.
Il cane più veloce è il greyhound (levriero inglese), che raggiunge la velocità di 72,42 km/h.
L'animale più lento in assoluto è la lumaca, che raggiunge velocità di 0,05 km/h.
L'uccello più veloce in volo battuto è il rondone codacuta, che raggiunge i 175 km/h.
L'uccello più veloce in picchiata e l'animale più veloce in assoluto è il falco pellegrino, che è stato cronometrato a velocità di 324 km/h, ma che probabilmente può riuscire a raggiungere la sua velocità critica, calcolata teoricamente fino a 384 km/h.
Il pesce più veloce è il pesce vela, che può raggiungere velocità di 109 km/h.
Come funziona la gomma da cancellare ?

La mina di una matita traccia un segno sulla carta perchè rilascia particelle di grafite , che penetrano fino a una certa profondità, rimanendo impigliate nelle fibre della carta grazie a deboli forze adesive. La gomma è in grado di strappare queste particelle di carta , perchè da un lato è morbida e flessibile abbastanza per potersi inserire tra le fibre e dall'altro perchè presenta una certa collosità verso la grafite. Lo sfregamento comporta un distacco di piccole quantità di gomma, le quali sono costrette ad arrotolarsi conglobando la grafite . C'è da dire che la mina della matita non è fatta di grafite pura (sarebbe troppo fragile) , ma di un impasto di grafite, argilla e cera. Che permette di fare la “punta” alle matite. Il lato blu di una gomma molto più duro penetra più in profondità ed elimina molta carta portandosi via insieme ad essa "inchiostro/inchiostro colorato/penne a sfera e pastelli" con il rischio non improbabile di fare un bel buco sulla carta.
La gomma da cancellare nasce, nel 1770 quando un chimico inglese, Joseph Priestley , scoprì che il caucciù, ricavato dall’albero della gomma dell'America del Sud aveva il potere di cancellare i segni di matita.

domenica 20 novembre 2016

Classifica licei scientifici

La classifica dei licei scientifici della Sicilia sud orientale.
Tra poco le famiglie dovranno scegliere quale percorso scolastico fare fare ai ragazzi delle medie e in quale liceo iscrivere i propri ragazzi , anche quest'anno forniamo un utile strumento . La graduatoria stilata in base ai voti conseguiti il primo anno di università dagli studenti provenienti dai licei scientifici della Sicilia sud orientale , unico elemento che ci è sembrato rilevante . I dati sono ottenuti da una attenta analisi delle statistiche fornite dalla fondazione Agnelli.
Al primo posto a sorpresa l'istituto Pietro Farinato di Enna ,cede la vetta ma mantiene un elevato standard l'Istituto Galilei-Campailla di Modica, seguito dall'istituto Orso Maria Corvino di Siracusa. Il primo istituto della provincia di Catania è Il Giovanni Verga di Adrano seguito dal primo della città etnea il Principe Umberto . Trovate la graduatoria completa qui sotto.

Classifica redatta su dati forniti dalla fondazione Agnelli

lunedì 2 maggio 2016

Storie di scienziati siciliani

La scienza deve molto alla Sicilia , tante sono le menti particolari e uniche partorite da questa terra piena di risorse e asprezze , raccontiamo le storie di alcuni tra i meno conosciuti ma non per questo poco importanti tra le menti partorite dall'isola .

Antonino Sciascia
 Antonino Sciascia nacque a Canicattì (in provincia di Agrigento) il 19 novembre 1839 dal matrimonio tra un piccolo proprietario terriero, Angelo Sciascia, ed Epifania Sfalanga.
Riguardo alla formazione scolastica di Sciascia, si sa che frequentò la scuola primaria pubblica di Canicattì. Terminato questo periodo, proseguì gli studi, probabilmente presso un liceo di Girgenti o di Caltanissetta, conseguendo, successivamente, la laurea in Medicina presso l'Università di Palermo il 19 luglio 1860. Dopo la laurea, Sciascia cominciò a esercitare la professione di medico, continuando gli studi per conseguire la laurea in Chirurgia, ottenuta, sempre a Palermo, il 5 luglio 1869
Dedicò buona parte della sua vita a studiare e perfezionare un suo metodo di cura, che volle chiamare: fototerapia.
Per realizzare la sua intuizione mise a punto un apparecchio: il fotocauterio, in grado di selezionare e concentrare l’energia luminosa, in modo tale da poter utilizzare le proprietà curative della luce su molte patologie.
Con questo apparecchio Sciascia riuscì a dare una valida risposta al lupus vulgaris, ad alcune forme di tubercolosi e ad altre malattie allora incurabili.
Sciascia brevettò il suo apparecchio nel 1894 in Italia, Francia, Inghilterra e forse negli Stati Uniti d’America. Nel 1892 a Palermo e nel 1894 a Roma, Sciascia annunciò la sua scoperta, ma nessuno nel mondo accademico italiano prese sul serio la sua comunicazione, con il risultato che circa dieci anni dopo, un medico danese, Niels Ryeberg Finsen, si vide attribuire nel 1903 il premio Nobel per la medicina per la medesima scoperta fatta da Sciascia in precedenza , probabilmente il più grave caso di falsa attribuzione nella storia del premio svedese,si dice che il forte accento siciliano unito ad una forma di pregiudizio razziale abbia spinto gli astanti ad ignorare la presentazione dello Sciascia preferendogli il pranzo preparato in albergo.
In seguito alla morte del Chirurgo Condotto del Comune di Canicattì, egli fu nominato sostituto. Successivamente fu eletto consigliere comunale, mentre nel 1909 arrivò la nomina a Cavaliere e, un anno dopo, quella a Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia. Visse per parecchi anni con la sorella fino alla morte di questa. Nel 1918, all'età di settantanove anni, Sciascia sposò un'anziana vicina di casa, Isabella Macaluso, che gli rimase accanto fino alla morte, avvenuta il 12 aprile 1925


MOLETI (Moleto, Moletti, Molati, Moleta), Giuseppe. – Nacque a Messina nel 1531 da Filippo, membro di un ramo cadetto decaduto di una famiglia di alto lignaggio già trasferitasi a Seminara (nei pressi di Reggio Calabria).
La raccolta di tavole astronomiche di Moleto
Compì gli studi di matematica a Messina presso il collegio della Compagnia di Gesù, recentemente inaugurato, dove fu allievo di Francesco Maurolico. Lasciò presto la Sicilia, a causa delle scarse possibilità di impiego per un matematico laico, pur dotato come lui, o forse per frequentare l’Università, assente a Messina. In una data precedente al 1560, si recò una prima volta a Padova. Dopo esssersi trasferito per un breve periodo a Verona nel 1563 iniziò la pubblicazione della raccolta di Efemeridi (tavole astronomiche) in lingua volgare, compilate a sua cura e continuate fino al 1580 .
La sua cultura poliedrica, e l'integrità dei suoi costumi oltre che la affabilità del tratto, rendevano particolarmente gradevole e ricercata la sua compagnia nelle corti italiane del 500, solo la salute cagionevole poneva limiti all'attività del Moleti. Si occupò dell'istruzione del principe Vincenzo Gonzaga e fu invitato dalla repubblica di Venezia con lauto compenso che ai giorni nostri sembra fantascienza e tradotto in Euro attuali supererebbe il milione, a coprire il ruolo di docente della cattedra di Matematica dell'università di Padova. Fu incaricato dal Papa Gregorio XIII e dalla Serenissima a fornire consulenza scientifica alla redazione del nuovo calendario (che è quello che adottiamo oggigiorno) e si devono al messinese le innovazioni relative all'equinozio e la redazione delle tabelle compensative  che portarono all'anno bisestile. Ebbe una importante corrispondenza con Galileo Galilei probabilmente e grazie alla sua intercessione,  il pisano ebbe incarichi di lettore di matematica presso l'università di Padova. Lo stesso Galilei succedette al Moleti alla sua morte come docente di matematica a Padova. Recentemente è stata ritrovata una lettera di “raccomandazione” del Moleti che lodando Galilei diceva espressamente “buono et esercitato geometra”. Lo scienziato siciliano si occupò tra i primi di divulgazione scientifica al popolo e si devono a lui alcuni esperimenti esemplificativi come la caduta dei gravi dalla torre, poi erroneamente attribuita a Galilei. Morì il 25 marzo1588 e  fu sepolto a Padova, nella chiesa di San Francesco, nei pressi dell'Università, ove aveva per lunghi anni dedicato la sua operosa vita all'insegnamento. Non esiste nè una lapide nè altro nella sua città natale Messina che pare avere ignorato uno dei suoi cittadini più illustri.

 Agatino San Martino Pardo , nacque nel 1773 a Catania figlio secondogenito di una nobile famiglia catanese (il padre era principe dei San Martino Pardo e la madre dei Paternò) casata famosa del celebre gatto Pardo dal 1816 divenne professore di Matematica sublime (antico nome dell'Analisi matematica) nell'Università degli Studi di Catania; qui venne giubilato con la nomina di Professore emerito nel 1841, scrisse molte opere , tra le quali spiccano i "Principi fondamentali delle teorie delle funzioni analitiche di Lagrange". Collaborò con Giuseppe Piazzi (lo scopritore del pianeta nano Cerere) nel calcolare l'orbita delle stesso . Inoltre fu tra i soci più attivi dell'Accademia Gioenia, importante circolo scientifico del capoluogo etneo, e socio corrispondente dell'Accademia dei Georgofili, dell'Accademia Labronica e l'Accademia Reale delle Scienze di Parigi.
Cerere fotografata qualche mese fa con la sua misteriosa macchia lucente al centro

Si interessò anche al progetto del molo del porto di Catania, alla portata dei fiumi e anche alla realizzazione di mulini idraulici da grano. Di indole illuminata fu sostenitore della scuola pubblica, a favore della quale scrisse un discorso al re Ferdinando I delle Due Sicilie. Donò tutti i suoi libri alla biblioteca dell'università, malgrado gli avessero negato una pensione per il lavoro svolto.
Alla sua memoria, tanto di uomo di scienza quanto di persona nota come pia e generosa, i catanesi dedicarono un busto nella villa Bellini, nel viale degli uomini illustri della città, e una scuola tecnica, poi trasformata in scuola media.

Antonino Lo Surdo

Antonino Lo Surdo (Siracusa, 1880 – Roma, 1949) è il fondatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica. Conosceva bene la materia, anche per motivi personali. La sua famiglia era stata completamente distrutta dal terremoto di Messina del 1908, che lui poi aveva a fondo studiato.
Dopo la laurea, dirige a Firenze l’osservatorio di geofisica, diventa professore di fisica superiore a Roma nel 1919. Alla morte di Orso Mario Corbino, nel 1937, diventa direttore dell’Istituto presso cui lavorano Enrico Fermi e i “ragazzi di via Panisperna”. Emilio Segré e Laura Capon, la moglie di Fermi, scriveranno, anni dopo, che – a differenza di Corbino – Lo Surdo è un nemico della “nuova fisica” di Fermi. Di carattere scontroso non capì le potenzialità del gruppo e subì in un impari competizione la genialità di Fermi .
Discusse le sue scoperte sull'effetto di un campo elettrico sullo spettro di emissione di un gas, noto come effetto Stark-Lo Surdo , anche se Strark ha rivendicato la primigenitura di tali scoperte
Molto più valide le sue scoperte in ambito della sismologia, della meteorologia (nefoscopio a prospettiva) e dell'acustica fisiologica (potere localizzatore dell'audizione biauricolare).


Quirino Majorana
 Majorana, Quirino. - Fisico italiano (Catania 1871 - Rieti 1957), fratello di Angelo e Giuseppe, zio di Ettore; direttore dell'Istituto superiore dei telegrafi e telefoni dello stato (1904-14), poi prof. di fisica sperimentale al Politecnico di Torino, e (dal 1921) a Bologna, dove successe ad A. Righi come direttore de ll'Istituto di fisica; membro della Società italiana delle scienze, socio nazionale dei Lincei (1923). Ha compiuto ricerche di fisica sperimentale e di fisica applicata. Conseguì notevoli risultati nel campo delle telecomunicazioni, eseguendo esperienze di radiotelefonia a grande distanza (500 km nel 1907-11) e di telefonia ottica; ideò, con queste esperienze, un microfono basato sulla variazione di resistenza di un filo conduttore sottoposto all'azione delle onde sonore (microfono idraulico di M.).Antenato del telefono.Nel 1933 aprì l'anno accademico dell'Università di Bologna con un discorso intitolato "Nuove ipotesi e fatti nella fisica del Novecento". Perse parte del suo prestigio nel 1951 quando a 78 anni tenne un discorso all'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna, di cui era membro da trenta anni, in cui confutava la teoria della relatività di Albert Einstein.Morì a Rieti nel 1957.


 Filippo Eredia .Nacque a Catania nel 1877.
La sua carriera di fisico iniziò alla facoltà di Fisica a Catania e ancor prima della laurea, avvenuta nel 1901, divenne assistente all’Osservatorio Astrofisico di Catania, divenendo prima “misuratore della fotografia
Filippo Eredia
stellare” e successivamente “assistente per la fotografia celeste”. Il suo primo lavoro all’Osservatorio riguardò la temperatura di Catania calcolate in base a 82 anni di osservazioni iniziate a casa del vulcanologo Carlo Gemellaro. Entrò all’istituto centrale di Meteorologia di Roma raggiungendo la carica di geofisico capo. Durante gli anni ’30 insegnò meteorologia e oceanografia all’università di Napoli. Fece parte dei più importanti organismi geofisici e metereologici internazionali e fu insegnante all’Accademia Aeronatica. Nel 1951 fu inaugurato la nuova stazione meteo ETNASUD intitolata appunto al fisico Eredia.

giovedì 31 marzo 2016

La scienza dell'horror

Horror dipendenza: quando la paura provoca piacere. 
Perché decidiamo volontariamente di vedere un film che ci terrorizza? Se lo è chiesto la scienza, visto che il comportamento umano dovrebbe avere come inclinazione naturale quella di evitare la sofferenza e perseguire il benessere.
La paura è un’emozione che dovrebbe portare l’uomo ad allontanarsi dal pericolo ai fini della sua stessa sopravvivenza. Eppure quella stessa paura è in grado di divertire e di soddisfare chi rimane attaccato allo schermo mentre segue con passione un film horror. Due sensazioni apparentemente inconciliabili. Eppure così non è, soprattutto per quella paura fabbricata “artificialmente”.
Colpa del particolare funzionamento di alcuni ricettori nel cervello che rendono simile il piacere e la paura. Da un analisi elettroencefalica è praticamente impossibile distinguere se un individuo prova l'una o l'altra. La reazione dei cosidetti neuroni specchio comunque è soggettiva e dunque c’è chi potrebbe non convertire in piacere la paura provata a fronte di una scena particolarmente cruenta e spaventosa.
La paura veniva spesso utilizzata come elemento per porre dei tabù e a protezione delle strutture sociali o imporre comportamenti .
La tradizione siciliana è piena di elementi nati allo scopo, tentando anche di esorcizzare la più grande delle paure, quella della morte .
In Sicilia molto prima dell'americano halloween, esiste un giorno (ognisanti) in cui i morti non sono del tutto morti e lasciano regali ai bambini nascondendoli nella casa. Gli ospiti a loro volta lasciano dolci di fattura antropomorfa per ingraziarsi i defunti. Per la notte i piedi devono essere coperti e nascondere le grattugie perchè i morti magari possono avere l'idea di "grattugiare" i piedi .
La leggenda narra che i morti si risveglino all'ultimo canto del gallo la notte tra l'uno e il due di novembre, si dispongono in fila per due e  vadano a trovare i parenti vivi. Esiste comunque un ordine gerarchico nella processione, i primi, con veste bianca, sono quelli in grazia di Dio, a seguire, con veste nera, sono i dannati e per ultimi, con veste rossa, i morti ammazzati. Per fermare comunque un morto errante può bastare la vista di una croce, ma che peccato non fare arrivare i regali ai bambini!!!!

Per approfondire forse ti potrà interessare il nostro articolo su miti e leggende siciliane

miti e leggende siciliane

lunedì 14 marzo 2016

La primavera risorge la natura , miti e leggende

Quest’anno l’equinozio di primavera, che segna l’inizio della primavera astronomica, cade il 20 marzo alle 05:30 italiane. La parola “equinozio” deriva dal latino “equi” e “nox”, da intendersi come “notte uguale al dì” , definizione puramente teorica in quanto gli effetti della rifrazione atmosferica, e la parallasse solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del giorno ecceda quella della notte di pochi minuti.
Gli equinozi di marzo e settembre sono i due giorni dell’anno nei quali ha inizio la primavera e l’autunno. Come noto, il piano dell’equatore celeste è inclinato di 23 gradi e mezzo sul piano dell’eclittica. Il Sole, nel suo moto annuo apparente lungo l’eclittica, interseca in due punti l’equatore celeste.
Anche se secondo tradizione il 21 marzo era il giorno fissato per l'equinozio ,esso invece

cade spesso il giorno 20 e, a partire dal 2044, saltuariamente anche il 19 marzo. Questo anticipo, oltre che alla precessione equinoziale, è dovuto anche all'organizzazione dei giorni bisestili nel calendario civile, che ha comportato il mantenimento dell'alternanza quadriennale per l'anno 2000 e causato quindi un progressivo spostamento di un giorno di tutti gli avvenimenti celesti, fino al prossimo riallineamento, previsto nell'anno 2100.
Alcune leggende siciliane sono legate alla primavera ed hanno una matrice scientifica estremamente interessante. 
Il Mandorlo
Agrigento è famosa oltre che per i suoi templi per la famosa sagra del mandorlo in fiore , ma una leggenda avvolge questo strano albero che fiorisce prima che ricrescano le foglie.
 
Secondo un’antica leggenda , la fioritura del mandorlo, sarebbe da ricondurre alla storia di Acamante e Fillide.
Fillide, giovane e bellissima principessa Tracia, figlia di Sitone, era innamorata di Acamante, figlio di Teseo e Fedra.
Durante la guerra di Troia, Acamante partì con Diomede, al seguito degli Achei.
Trascorsi dieci lunghi anni, i reduci iniziarono a tornare in patria.
La principessa, non vedendo tra loro Acamante, ritenne che fosse morto e presa dalla disperazione, si tolse la vita.
La dea Atena, impietositasi per questa tragedia, trasformò Fillide in un albero; il Mandorlo.
Ma Acamante, non era morto.
Tornato tardivamente in patria, seppe della morte di Fillide e della sua avvenuta trasformazione in mandorlo.
Acamante non potè fare altro che abbracciare piangendo l’albero nel quale era stata trasformata la sua amata. Fu così, che all’improvviso, i nudi rami del mandorlo si ricoprirono di fiori anzichè di foglie, quasi a voler ricambiare il tenero abbraccio di Acamante.Come vedete sembra il finale di Romeo e Giulietta (forse questa storia ha influito quella scritta da Shakespeare).
In realtà la fioritura anticipata del mandorlo è un pò una scommessa che fa questa pianta , punta ad essere il primo fiore della primavera per avere l'esclusiva delle api , attraverso cui ottiene l'impollinazione . Ma non rischia tutto le foglie saranno comunque al sicuro , quindi se l'anno è freddo le api non impollinano al massimo per quell'anno niente frutti , ma se va bene e le temperature sono elevate allora api in esclusiva e frutti abbondanti. Per favorire l'impollinazione spesso le arnie vengono posizionate nei mandorleti , a volte gli stessi agricoltori suppliscono le api impollinando loro i fiori con appositi pennelli.

Il ratto di Proserpina

 Cerere, sorella di Giove , era la madre della bella Proserpina, amante dei fiori. La leggenda mitologica ricorda che un giorno di primavera il Dio Plutone rimase colpito dalla vista della giovane Proserpina, se ne innamora e la rapisce portandosela negli inferi. Plutone era il più odiato fra gli dei, perché il suo regno era quello delle ombre.Il ratto fu così improvviso che nessuno seppe informare bene la madre della ragazza, Cerere che per tre giorni e tre notti la cercò ininterrottamente  La verità le fu rivelata da Elios, il dio Sole, che le confessò anche il consenso di Giove agli eventi.  Alla fine, Cerere si adirò e cominciò a far soffrire gli uomini provocando siccità, carestie e pestilenze. Gli uomini, privati dell’aiuto della Madre Terra, chiesero aiuto a Giove. Ma Proserpina aveva gustato il melograno, simbolo d'amore, donatole da Plutone e quindi a tuttii gli effetti sua sposa, e non poteva più tornare definitivamente da sua madre. Giove, commosso dal dolore della sorella, risolse il problema decidendo che Proserpina stesse per otto mesi, da gennaio ad agosto, sulla terra assieme alla madre; e per quattro mesi da settembre a dicembre, sotto terra col marito Plutone, creando così l’alternanza di due stagioni nel clima della Sicilia. La leggenda spiega che Proserpina risalga alla terra in primavera per portare all’isola l’abbondanza e per poi scompare ai primi freddi invernali
. In effetti al tempo della Magna grecia il tempo era molto più rigido di quello attuale e viene definito dai climatologi una "Piccola Età Glaciale", con temperature più basse della norma, che perdurarono approssimativamente dal 900 al 300 a.C.
Fu un periodo freddo piuttosto lungo, con avanzata glaciale alpina piuttosto accentuata, ed un clima umido e freddo, con frequenti piene dei fiumi, ed alcuni inverni molto rigidi.
Gli storici romani parlano in modo particolare dell'inverno del 400-399 a.C, quando caddero su Roma sette piedi di neve (almeno 210 cm!) 
In Sicilia dove gli effetti del clima mediterraneo si facevano sentire si avevano inverni freddissimi e sostanzialmente otto mesi di temperatura primaverile , difficilmente si superavano anche nelle estati più calde i 30° centigradi. Siamo lontanissimi dalle torride estati e inverni miti attuali.