Forse non ci abbiamo mai fatto caso
persi nella nostra vita di cittadini del ventunesimo secolo , ma la
Sicilia è uno dei luoghi con più storie e leggende del mondo , vuoi
perchè ai tempi degli antichi greci era il luogo esotico per
eccellenza , vuoi perchè la varietà della flora e della fauna
Siciliana ha da sempre colpito i viaggiatori e gli stessi abitanti
dell'isola , ma quasi tutte le leggende hanno una base scientifica
che è sempre curioso analizzare vediamo in particolare:
I Ciarauli e il potere di guarire dai
morsi di serpente
Si narra che durante le manifestazioni
in onore di San Paolo nella città di Solarino (SR) , si aggirassero
figure ammantate di mistero e reverenza sacra , uscivano in
processione con al collo serpi di tutti i tipi i Ciarauli , manipolati dai
ciarauli i rettili sembravano innoqui e sottomessi, da tutta l'isola arrivavano
devoti per sciogliere un voto e ringraziare il santo per essere
guariti da morsi di serpi o ragni. Diventare Ciaraulo era un impegno
non indifferente e l'apprendistato iniziava sin dall'infanzia. Il
primo parametro per essere un predestinato era nascere tra il 24 e il
25 gennaio (giorno della conversione di San Paolo) , inoltre dovevano
avere una escrescenza a forma di ragno sotto la lingua o segni
particolare in un braccio. I ciarauli comunicavano le formule e gli
scongiuri agli adepti solo la notte di natale e durante l'eucarestia
. Venivano chiamati per curare chi veniva morso da rettili o ragni e
il loro intervento era quasi sempre efficace per la salvezza della
vittima.
In effetti nascere nei giorni che
solitamente sono da considerare i più freddi dell'anno nella Sicilia
medievale e sopravvivere era già una specie di miracolo , studi
affermano che ingerendo quantità di veleno sistematicamente in
alcuni casi provoca il rafforzamento del sistema immunitario e rende
parzialmente immuni dal morso di specifiche specie di serpi quindi è
probabile che i nostri misteriosi guaritori fossero immuni dal morso
dei serpenti. Sigmund Freud scrisse "Vale la pena chiedersi cosa
si intenda per suggestione", e a distanza di tempo, siamo ancora
qui a chiederci se sappiamo davvero di cosa parliamo quando
utilizziamo il termine suggestione. La mia idea è che sia un termine
utilizzato in maniera vaga, dai contorni incerti” , sicuramente il
soggetto sotto la cura dei Ciarauli era oggetto di suggestioni
psicologiche atte alla sua guarigione non indifferenti . Gli studi
sull'effetto placebo dimostrano il potere curativo della suggestione , quindi è molto probabile che
tra i pazienti ci fosse un'alta percentuale di guarigioni.(in
considerazione che difficilmente i morsi dei serpenti nostrani sono
mortali), comunque ci sarà un motivo perchè la parola ciauruli è
diventata negli anni aggettivo per identificare chi parla a vanvera .
Il lupo e i Licantropi
I lupi siciliani erano piccoli, appena
più alti e lunghi di un labrador, circa come un piccolo pastore
tedesco; con un ‘altezza alla spalla tra i 45 e 65cm e con una
lunghezza del corpo intorno al metro (93-125cm). Si pensi che un
tipico lupo europeo è invece alto al garrese almeno 70-80cm e lungo
circa un metro e mezzo. Loro caratteri tipici erano la coda breve,
lunga appena 20cm, invece dei 40cm del lupo europeo; ed i diversi
colori della pelliccia, come il margine esterno nero delle orecchie,
la punta nera della coda ed una stretta zona scura sulle zampe
anteriori.
L’estinzione in Sicilia avviene alla
fine degli anni ’30. Intorno al 1934 sembra sia stato abbattuto
l’ultimo esemplare nel Bosco di Ficuzza; anche se nel 1936 si ha notizia di
un’uccisione a Bellolampo (Palermo). Ancora nel 1935, esisteva nei
bilanci comunali traccia di una taglia di £ 20 (circa 29 €
attuali) per l’uccisione di un lupo.
Nel 1973 un articolo apparso su “La
Sicilia” descriveva uno strano caso di lupo mannaro che faceva
sentire la sua presenza ululando nelle notti di luna piena nella zona
di via Eleonora D'Angiò a Catania .
Il Lupinaro siciliano , aveva alcune
caratteristiche peculiari , oltre al solito pelo irsuto e gli artigli
che crescevano nelle notti di luna piena e la ferocia tipica dei lupi
mannari di ogni latitudine aveva un limite invalicabile , non
riusciva a fare le scale , bastava fare tre scalini per mettersi in
salvo .
Inoltre era un fenomeno reversibile si
doveva incidere con un bisturi d'argento la fronte del mostro con la
croce e la guarigione era immediata , il guarito diventava fedele al
guaritore come un cane per tutta la vita.
Molte sono le leggende e i timori
legati a questo canide nell'immaginario siciliano e ancora oggi tanti
sono i luoghi che portano il nome dell'estinta bestia.
La più inquietante storia è narrata da Giacinto
Maria Farina un frate Cappuccino vissuto alla fine del 19° secolo, descrive la presenza alla fine del
XVII secolo nella zona di Palazzolo Acreide di un lupo di dimensioni
smisurate che sgozzava infanti e picciotti , per tre anni ,
resistendo anche a numerose scopettate subite e che dopo tre anni di
caccia svanì nel nulla.
Visto le dimensioni del lupo siculo
anche il più grosso non avrebbe mai potuto rispondere alla
descrizione , inoltre i lupi vivono solitamente in branco ,
molto probabilmente si trattava di un essere umano , animale
notoriamente più pericoloso di qualunque lupo.
Pirandello
Secondo funerale di Pirandello |
Il più grande autore teatrale italiano
, ha dato tra l'altro vita a sinonimi come pirandelliano espresse la
volontà di essere cremato dopo la sua morte<<Morto, non mi si
vesta. Mi s’avvolga, nudo, in un lenzuolo. E niente fiori sul letto
e nessun cero acceso. III. Carro d’infima classe, quello dei
poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti, né amici. Il
carro, il cavallo, il cocchiere e basta. IV. Bruciatemi. E il mio
corpo appena arso, sia lasciato disperdere; perché niente, neppure
la cenere, vorrei avanzasse di me. Ma se questo non si può fare sia
l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza
pietra nella campagna di Girgenti, dove nacqui ». Nonostante queste furono le sue volontà, ebbe
tre funerali e un epilogo .
Il primo funerale degno di un nobel a
Roma nel 1936, dopo la morte le sue ceneri vennero custodite per 10
anni nel Verano , circa dieci anni dopo le insistenze del sindaco di
Girgenti e pare l'intercessione di Andreotti, convinsero le autorità
a trasportare le ceneri del premio Nobel in Sicilia , poste le ceneri
in un urna greca del quinto secolo avanti cristo ed imballate in una
cassa , si chiese aiuto all'aviazione americana per il trasporto . Visto le disastrose condizioni delle vie di comunicazione italiane
del dopo guerra. In fase di rullaggio qualcuno disse ad alta voce che
forse lo spirito di Pirandello poteva approfittare del volo per
disperdere con una esplosione in aria le proprie ceneri , paura e
panico ed annullamento del volo come conseguenza di questa arguta
riflessione.
Si decise quindi di viaggiare in treno
, durante la notte però la cassa con le ceneri sparì , fu ritrovata
solo al mattino quando ci si accorse che alcuni viaggiatori l'avevano
usata come tavolino per giocare a tre sette col morto (e che morto).
Finalmente dopo altre traversie arrivò
a destinazione , ma il vescovo di Agrigento non volle benedire
un'urna pagana si trovò dopo trattative il compromesso di tenere il
vaso dentro una bara , fu così che Pirandello ebbe il secondo
funerale, che non avrebbe mai voluto.
Le ceneri vennero conservate nella casa
natale del drammaturgo per ben 15 anni in attesa che si completasse
il monumento progettato apposta per contenerle , solo nel 1962 fu
completato, le ceneri dovevano essere travasate in un contenitore di
alluminio ed essere tumulate dentro il monumento .
Dopo tutto questo tempo però le ceneri
si erano cementificate e solo dopo ore di lavoro di scalpello si
riuscì a riversarle nel contenitore , ma questi era troppo piccolo
avanzarono ceneri , il delegato comunale ebbe l'idea mettere quelle
avanzate in un foglio di giornale avvolto a cono e spargerle in mare
, ma non arrivò mai alla costa perchè una folata di vento arrivò
prima e distribuì le ceneri nell'aria . Così Pirandello ebbe in
parte il funerale che aveva desiderato .
L'urna greca che trasportò le contenne le ceneri di Pirandello |
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