giovedì 3 marzo 2016

La scienza e le leggende siciliane

Forse non ci abbiamo mai fatto caso persi nella nostra vita di cittadini del ventunesimo secolo , ma la Sicilia è uno dei luoghi con più storie e leggende del mondo , vuoi perchè ai tempi degli antichi greci era il luogo esotico per eccellenza , vuoi perchè la varietà della flora e della fauna Siciliana ha da sempre colpito i viaggiatori e gli stessi abitanti dell'isola , ma quasi tutte le leggende hanno una base scientifica che è sempre curioso analizzare vediamo in particolare:

I Ciarauli e il potere di guarire dai morsi di serpente
Si narra che durante le manifestazioni in onore di San Paolo nella città di Solarino (SR) , si aggirassero figure ammantate di mistero e reverenza sacra , uscivano in processione con al collo serpi di tutti i tipi i Ciarauli ,  manipolati dai ciarauli i rettili sembravano innoqui e sottomessi, da tutta l'isola arrivavano devoti per sciogliere un voto e ringraziare il santo per essere guariti da morsi di serpi o ragni. Diventare Ciaraulo era un impegno non indifferente e l'apprendistato iniziava sin dall'infanzia. Il primo parametro per essere un predestinato era nascere tra il 24 e il 25 gennaio (giorno della conversione di San Paolo) , inoltre dovevano avere una escrescenza a forma di ragno sotto la lingua o segni particolare in un braccio. I ciarauli comunicavano le formule e gli scongiuri agli adepti solo la notte di natale e durante l'eucarestia . Venivano chiamati per curare chi veniva morso da rettili o ragni e il loro intervento era quasi sempre efficace per la salvezza della vittima.

In effetti nascere nei giorni che solitamente sono da considerare i più freddi dell'anno nella Sicilia medievale e sopravvivere era già una specie di miracolo , studi affermano che ingerendo quantità di veleno sistematicamente in alcuni casi provoca il rafforzamento del sistema immunitario e rende parzialmente immuni dal morso di specifiche specie di serpi quindi è probabile che i nostri misteriosi guaritori fossero immuni dal morso dei serpenti. Sigmund Freud scrisse "Vale la pena chiedersi cosa si intenda per suggestione", e a distanza di tempo, siamo ancora qui a chiederci se sappiamo davvero di cosa parliamo quando utilizziamo il termine suggestione. La mia idea è che sia un termine utilizzato in maniera vaga, dai contorni incerti” , sicuramente il soggetto sotto la cura dei Ciarauli era oggetto di suggestioni psicologiche atte alla sua guarigione non indifferenti . Gli studi sull'effetto placebo  dimostrano il potere curativo della suggestione , quindi è molto probabile che tra i pazienti ci fosse un'alta percentuale di guarigioni.(in considerazione che difficilmente i morsi dei serpenti nostrani sono mortali), comunque ci sarà un motivo perchè la parola ciauruli è diventata negli anni aggettivo per identificare chi parla a vanvera .


Il lupo e i Licantropi
I lupi siciliani erano piccoli, appena più alti e lunghi di un labrador, circa come un piccolo pastore tedesco; con un ‘altezza alla spalla tra i 45 e 65cm e con una lunghezza del corpo intorno al metro (93-125cm). Si pensi che un tipico lupo europeo è invece alto al garrese almeno 70-80cm e lungo circa un metro e mezzo. Loro caratteri tipici erano la coda breve, lunga appena 20cm, invece dei 40cm del lupo europeo; ed i diversi colori della pelliccia, come il margine esterno nero delle orecchie, la punta nera della coda ed una stretta zona scura sulle zampe anteriori.
L’estinzione in Sicilia avviene alla fine degli anni ’30. Intorno al 1934 sembra sia stato abbattuto l’ultimo esemplare nel Bosco di Ficuzza; anche se nel 1936 si ha notizia di un’uccisione a Bellolampo (Palermo). Ancora nel 1935, esisteva nei bilanci comunali traccia di una taglia di £ 20 (circa 29 € attuali) per l’uccisione di un lupo.
Nel 1973 un articolo apparso su “La Sicilia” descriveva uno strano caso di lupo mannaro che faceva sentire la sua presenza ululando nelle notti di luna piena nella zona di via Eleonora D'Angiò a Catania .
Il Lupinaro siciliano , aveva alcune caratteristiche peculiari , oltre al solito pelo irsuto e gli artigli che crescevano nelle notti di luna piena e la ferocia tipica dei lupi mannari di ogni latitudine aveva un limite invalicabile , non riusciva a fare le scale , bastava fare tre scalini per mettersi in salvo .
Inoltre era un fenomeno reversibile si doveva incidere con un bisturi d'argento la fronte del mostro con la croce e la guarigione era immediata , il guarito diventava fedele al guaritore come un cane per tutta la vita.
Molte sono le leggende e i timori legati a questo canide nell'immaginario siciliano e ancora oggi tanti sono i luoghi che portano il nome dell'estinta bestia.
La più inquietante storia è narrata da Giacinto Maria Farina un frate Cappuccino vissuto alla fine del 19° secolo, descrive la presenza alla fine del XVII secolo nella zona di Palazzolo Acreide di un lupo di dimensioni smisurate che sgozzava infanti e picciotti , per tre anni , resistendo anche a numerose scopettate subite e che dopo tre anni di caccia svanì nel nulla.
Visto le dimensioni del lupo siculo anche il più grosso non avrebbe mai potuto rispondere alla descrizione , inoltre i lupi vivono solitamente in branco , molto probabilmente si trattava di un essere umano , animale notoriamente più pericoloso di qualunque lupo.

Pirandello
Secondo funerale di Pirandello
Il più grande autore teatrale italiano , ha dato tra l'altro vita a sinonimi come pirandelliano espresse la volontà di essere cremato dopo la sua morte<<Morto, non mi si vesta. Mi s’avvolga, nudo, in un lenzuolo. E niente fiori sul letto e nessun cero acceso. III. Carro d’infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti, né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. IV. Bruciatemi. E il mio corpo appena arso, sia lasciato disperdere; perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me. Ma se questo non si può fare sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti, dove nacqui ». Nonostante queste furono le sue volontà, ebbe tre funerali e un epilogo .
Il primo funerale degno di un nobel a Roma nel 1936, dopo la morte le sue ceneri vennero custodite per 10 anni nel Verano , circa dieci anni dopo le insistenze del sindaco di Girgenti e pare l'intercessione di Andreotti, convinsero le autorità a trasportare le ceneri del premio Nobel in Sicilia , poste le ceneri in un urna greca del quinto secolo avanti cristo ed imballate in una cassa , si chiese aiuto all'aviazione americana per il trasporto . Visto le disastrose condizioni delle vie di comunicazione italiane del dopo guerra. In fase di rullaggio qualcuno disse ad alta voce che forse lo spirito di Pirandello poteva approfittare del volo per disperdere con una esplosione in aria le proprie ceneri , paura e panico ed annullamento del volo come conseguenza di questa arguta riflessione.

Si decise quindi di viaggiare in treno , durante la notte però la cassa con le ceneri sparì , fu ritrovata solo al mattino quando ci si accorse che alcuni viaggiatori l'avevano usata come tavolino per giocare a tre sette col morto (e che morto).
Finalmente dopo altre traversie arrivò a destinazione , ma il vescovo di Agrigento non volle benedire un'urna pagana si trovò dopo trattative il compromesso di tenere il vaso dentro una bara , fu così che Pirandello ebbe il secondo funerale, che non avrebbe mai voluto.
Le ceneri vennero conservate nella casa natale del drammaturgo per ben 15 anni in attesa che si completasse il monumento progettato apposta per contenerle , solo nel 1962 fu completato, le ceneri dovevano essere travasate in un contenitore di alluminio ed essere tumulate dentro il monumento .
Dopo tutto questo tempo però le ceneri si erano cementificate e solo dopo ore di lavoro di scalpello si riuscì a riversarle nel contenitore , ma questi era troppo piccolo avanzarono ceneri , il delegato comunale ebbe l'idea mettere quelle avanzate in un foglio di giornale avvolto a cono e spargerle in mare , ma non arrivò mai alla costa perchè una folata di vento arrivò prima e distribuì le ceneri nell'aria . Così Pirandello ebbe in parte il funerale che aveva desiderato .

Ma non finisce qui nel 1994 si notò che dentro l'urna greca c'erano ancora ceneri, che lo scalpello non era riuscito a scalfire, si fece un esame del DNA e il risultato fu sorprendente .Le ceneri di Pirandello erano mischiate a quelle di altri uomini e donne , (probabilmente errore fatto nel 1936 all'epoca dei primi funerali) , quindi nella tomba di Pirandello la scienza afferma che c'è Pirandello e non c'è Pirandello . Più pirandelliano di così si muore
L'urna greca che trasportò le contenne le ceneri di Pirandello

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